Posts Tagged ‘Lega Nord’

Lombrosianamente leghisti

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Lombrosianamente leghisti. Fra cento anni, quando sulle bancarelle di via Po e nelle librerie antiquarie del centro si andrà alla ricerca di cimeli del passato, qualcuno si imbatterà nelle della Lega Nord. Uno studioso musulmano dalla pelle nera si interesserà ai razzisti Bossi e Borghezio con lo stesso divertito disgusto con cui oggi esaminiamo le sciocchezze che scriveva Cesare Lomboso. Nel frattempo, non ci resta che subire l’onta di vedere le strade di Torino piene di nazisti in camicia verde che calpestano i cadaveri dei morti di Lampedusa. Il loro Dio suppongo non esista, altrimenti temo che li fulminerebbe.

Lombrosianamente leghisti

->Macchie solari<-


Qui siamo tutti immigrati

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Qui siamo tutti immigrati. A Torino, dopo la grande immigrazione del dopoguerra, sono rimasti 200mila meridionali. Gli immigrati stranieri, sopraggiunti a partire dalla fine del Novecento, sono quasi 130mila. In una città che conta 870mila abitanti, significa che almeno un cittadino su tre è un immigrato. Il fatto che la Lega Nord si proponga di organizzare a Torino una manifestazione nazionale contro l’immigrazione è quindi una grave offesa alla Città. In questi anni abbiamo subito insulti, ronde padane e pogrom contro i campi nomadi. Eppure, i leghisti non passeranno. Torino cacciò nazisti e fascisti. Non avremo certo paura di loro.

Qui siamo tutti immigrati

->Tornando a casa<-


L’Italia è ignorante

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Non è una macchina del fango. Le contraddizioni che oggi schiacciano la Lega Nord sono un vento liberatorio. La scopriranno i giudici, la verità. Nel frattempo, noi dobbiamo ricordare. Roma ladrona, il cappio in Parlamento, il celodurismo, la xenofobia. E la colpevole indulgenza di cui Umberto Bossi ha sempre goduto. Sarà difficile spiegarlo alla buona fede degli operai, dei contadini e dei piccoli imprenditori che per anni gli sono andati appresso. Anziché cercare un lavacro per la propria coscienza, avrebbero dovuto mettere in discussione se stessi. La storia sta facendo il suo corso, ma il problema resta. L’Italia è ignorante.


La Sinistra non sbagli

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Monti cambia passo. La misura dello scarto non è nella sua intervista a Fabio Fazio, ma nelle parole che ha pronunciato a Reggio Emilia: “Alcuni Italiani mettono le loro mani nelle tasche di altri Italiani”. La sfida europea può permetterci di vincere contro le lobby e l’evasione che strangolano il Paese. Ma il sostegno dei cittadini è decisivo: per impedire che sessanta milioni di Italiani cadano nelle mani della propaganda protofascista della Lega, è necessario che le poche migliaia di Italiani che leggono la realtà e prendono posizione lo facciano con maggiore impegno. La Sinistra non sbagli. Ricordi il CLN.


L’Italia è razzista

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Torino chiama, Firenze risponde. Sembra il titolo di un film degli anni Settanta, ma è la triste realtà. E’ impossibile non mettere insieme l’omicidio dei venditori senegalesi che ieri si è consumato in Piazza Dalmazia con il rogo del campo nomadi della Continassa. Se lo domandi bene, ora, chi ha sempre tollerato le esternazioni di Umberto Bossi e della Lega Nord come un linguaggio colorito e inoffensivo. “Fiaccolette innocenti”? Quelle parole hanno messo radici profonde. L’Italia è razzista. E non è tutto. L’immobilismo della politica genera un effetto perverso: i poveri pagano per la crisi, e si rifanno sugli immigrati.

->Maurizio C. – L’Italia razzista di colore verde padano<-


I pacchi di cartone

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Forse bisognerebbe ricordare all’onorevole Roberto Rosso, e agli amici della Lega Nord, che per far scoppiare la guerra in Jugoslavia bastò che qualcuno cominciasse a soffiare sul fuoco, inventando o reinventando nazioni effimere, o addirittura inesistenti. Poco più di centocinquanta anni fa l’Italia era una centrifuga di stati in lotta fra loro, divisi nella lingua e nei costumi. Se siamo ancora insieme, è perché troppi meridionali sono morti per il Re sul Carso, in Africa e nei Balcani. E perché i terroni immigrati al Nord non hanno mai smesso di tornare a casa d’estate, per riprenderseli. I pacchi di cartone.


O Torino, o Roma

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Piero Fassino ha fatto bene a festeggiare in Parlamento la sua vittoria, ma al di là dei toni – che non condivido – nel merito la Lega Nord ha ragione. O Torino, o Roma. Ora che è stato eletto sindaco, l’onorevole Fassino deve dimettersi da deputato. La sua candidatura fu imposta al Partito Democratico torinese dal vertice romano, e Fassino ora ha il dovere di dare un segno concreto del suo impegno per la città. Serve un ambasciatore di Torino a Montecitorio? Non può essere il nostro sindaco. Torino ha bisogno di attenzione. Noi aspettiamo la sua decisione con serenità.