Il tamarro danza

Il tamarro danza. Ondeggia invecchiato sul marciapiedi, fuori dal bar. Le note scomposte di un’orgia musicale lo percuotono febbrilmente. Qualcuno lo insulta da una seggiola del locale. Lui suda, struscia la canottiera sulle labbra. Grida un porcoddio e un diofa. Lo spettacolo continua, senza pubblicità. L’asfalto si sbriciola sotto le scarpe, mi corrode le labbra con un macilento odore di gomma. E’ la strada che puzza. Io la attraverso con lo sguardo al cielo, mi smarrisco alla ricerca di uno stormo di migratori. Dispiegano le ali sull’inferno della periferia. Volteggiano irrequieti verso Sud. Abbandonano l’Italia, partono tutti senza di me.

Il tamarro danza

->Il cielo, sotto Torino<-