Hanno paura di noi

Torme di madri piangono l’ennesimo cantiere. Attendono trepidanti una nuova settimana. Lamentano l’inattesa deviazione di un autobus dal sentiero abituale. Una secolare inefficienza ci ha fatti tutti conservatori. Ecco, dice una, ho dovuto scavare a lungo nella rete, per trovare la nuova mappa. L’hanno nascosta. Hanno paura di noi. E’ vero, è vero, gridano le altre. Nel frattempo, la città continua a respirare di nuda immobilità. Neri, maghrebini e slavi sprofondano sotto terra, lavorano al buio fra bagliori elettrici. Uno di loro si alza impaurito, fugge e si ubriaca. Si spinge sino alla periferia, scende dall’autobus. E insegue follemente qualcuno.