Trascorro ore confuse
Cuspide viola. Alba digiuna. La città si muove di respiri coatti. E’ una futile lite. Un immenso conflitto sotto un sole nudo. La terra si rivolge di sabbie umide. Ciminiere dissepolte invocano una pena divina. Piaghe sanguigne corrodono budella infami. Occhi ispanici sorridono di inerzia. Il ferro piegato dei sogni mi ricorda una promessa tradita. Trascorro ore confuse. Mi abbandono distratto in un caldo imbrunito. Attendo amici dispersi raccogliersi sotto i miei occhi. Lunghe discussioni. Olio corrotto di farine pesanti. L’impossibilità irraggiunta della condivisione. Vorremmo parlare al mondo, ma ci riduciamo in tre. Diciamo scontate scempiaggini. Eppure, ci vogliamo bene.