Archive for January, 2011

Lo ha detto con occhi fermi

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Lo ha detto con occhi fermi. Con il piglio irremovibile di chi sconfisse il terrorismo e ferì la mafia. Forte della consapevolezza che ormai Silvio Berlusconi sta massacrando le istituzioni di questo Paese. Sì, la misura è colma. Perché non ci si può sottrarre alla legge accusando chi ha il dovere di farla rispettare. Il procuratore Gian Carlo Caselli non è solo. Non lo sono i giudici di Torino. Ci raccoglieremo attorno ai Palazzi di Giustizia. Li difenderemo senza piegare la schiena alle urla del despota. Lo affronteremo colla voce di Dante: “Amate la giustizia, voi che comandate in terra.”


Una cloaca in fiamme

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Il vecchio palazzo s’arrampica oltre le nubi. E’ incastonato fra colline e montagne. Resto chiuso in una stanza angusta. La burocrazia ha il volto annerito di una sciatrice d’asfalto. Addolcisce le carte con uno sguardo. Empatia di rabbia. Sprofondo in un’assenza passata. Il simbolo della città si lascia accarezzare da un pallore distante. Soccombe vuoto fra giardini voraci. Cado lentamente nelle acerbe memorie. L’aula scalcinata del primo esame. Il piccolo tempio straripante di lorda impazienza. Una cloaca in fiamme. La volontà folle di chi non si arrende. E mi indica la pietra su cui si regge il castello di carte.

ChrisGoldNY - Screaming Statue - Palazzo Nuovo, Torino

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Guardateci in faccia

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Le idee camminano sulle gambe delle persone. Ieri le pietre che muovono da Porta Susa a Piazza Castello non tenevano insieme solo i bellissimi operai di Mirafiori. Erano le fondamenta di un muro umano. Popolo, opinione pubblica. Uniti per dire che i diritti sono il pressupposto del lavoro, non una beneficienza del passato. Lo sciopero dei metalmeccanici è stata una festa emozionante. Il segno del risveglio civile di Torino. A chi ha dipinto la FIOM come un covo di nostalgici invecchiati si può dire una cosa sola. Guardateci in faccia. Imparate a sorridere. Noi siamo il futuro di questa città.


Oggi scioperiamo in pace

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Ancora una volta, alla vigilia di un fatto importante, le acque sono diventate torbe. Coloro che martedì pomeriggio hanno fatto irruzione nella sede regionale della UIL, in via Bologna, si sono resi responsabili di un fatto grave. Mettendo a tacere la voce di chi non è d’accordo con noi, otteniamo un solo risultato: indebolire la nostra causa. Fu con il medesimo metodo che negli anni ’20  del Novecento in Italia si instaurò la dittatura fascista. Non abbiamo imparato nulla? E’ in nome della libertà che si difendono i diritti. Le parole altrui non possono fare paura. Oggi scioperiamo in pace.


Ammutolito e nudo

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Aggrappato a vecchi cancelli, ho scavato sotto la vernice di un muro silenzioso. Ho sentito l’eco di voci inermi. Sono rimaste soltanto ombre nel vano cortile. Botteghe deserte sospingono antiche stanchezze. Vi ho girato attorno più volte, senza riuscire a entrare. Come se fosse un’immensa libreria di pagine consumate. Si rincorrono voci alle mie spalle. Oblii perduti vigliaccamente. Sguardi indifferenti nascondono desolate paure. Sono il seme molesto della complicità. Non ho conosciuto il rumore del ferro. L’aria soffocante delle turpi bestemmie naziste. Ma ho pianto. Inginocchiato sulla riva di un lago plumbeo. Ammutolito e nudo. Nel pollaio umano, a Birkenau.


Trapassa le carni

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Incedono passi ripetuti sul suolo invisibile. Lasciano appena percepire figure corrotte dallo stesso perverso desiderio di andare senza spostarsi. E tu sei un frammento di terra. Un segno che riluce inerme sotto una coltre di fumo. Non si perdono nel rumore i tuoi occhi. Attraversano il vuoto cercando un’oscurità rivelatrice di affascinata bellezza. Sei la consacrazione morente e desolata di ogni volontà. Si nasconde sulla tua pelle un dolce torpore di movimento. Come una sfuggente e sibilante inconsistenza sonora. E’ un velo increspato che lambisce i dubbi  di questo istante. Trapassa le carni. Senza dolere. E mi attenebra di neurale vaghezza.


Accogliamoli tutti

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Io penso che Don Fredo Olivero abbia ragione. Torino deve garantire la residenza ai rifugiati che la richiedono. Certo, accettare questa richiesta è impopolare, soprattutto a poche settimane dalle elezioni comunali. Forse farà perdere voti, ma porterà persone motivate e oneste in questa città. Cosa è più importante? Cosa è giusto? Serve ricordare a tutti che lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’esercizio delle libertà democratiche ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica? Accogliamoli tutti. Mancano le risorse necessarie? Se il problema è la casa, allora il Comune si impegni per un’imposta sulle case sfitte, le riempia.